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icona23 settembre 2010

Inaugurata “Gusti di Frontiera”, è già record Romoli: «Gorizia riscopre la sua vocazione turistica»

ecco il servizio video originale

2 tempo

«Grazie a Gusti di Frontiera Gorizia ha riscoperto la sua vocazione turistica, esercitando un
forte potere d’attrazione nei confronti dei visitatori che giungono dal resto d’Italia oltre che
dalle vicine Austria e Slovenia». Con queste parole il sindaco del capoluogo isontino, Ettore
Romoli, ha aperto la settima edizione della kermesse enogastronomica, «la più importante
manifestazione della nostra città, che non è stata snaturata, ma allargata a una sempre più
rilevante rappresentanza dei Paesi europei», ha detto il primo cittadino.
Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato il presidente della Provincia Gherghetta, il
prefetto di Gorizia Maria Augusta Marrosu, le principali autorità militari cittadine, il vice
ambasciatore italiano a Lubiana, Coniglio, e una delegazione proveniente da Klagenfurt. A
rappresentare la Regione, l’assessore al Turismo in pectore, Federica Seganti: «Gusti di
Frontiera è capace di coniugare in maniera efficace aspetti enogastronomici e culturali – ha
detto l’esponente della giunta regionale, che ha portato il saluto del presidente Tondo -. E’
positivo che i produttori si consorzino, mettendo in rete forze ed esperienze, creando un
sistema capace di attrarre turisti e visitatori nell’Isontino». Poi l’assessore comunale al Parco
culturale, Antonio Devetag, ha snocciolato qualche dato: «Quest’anno abbiamo il trenta per
cento in più di espositori a conferma della crescita della manifestazione».
Al termine dei discorsi di rito, è salito in cattedra il top della ristorazione goriziana:
letteralmente preso d’assalto lo stand dedicato alla cucina tradizionale del capoluogo
isontino, posizionato a pochi passi dalle caratteristiche torri campanarie della chiesa di
Sant’Ignazio: un buffet raffinato, che il pubblico presente ha dimostrato di gradire. La
trattoria “Al Piron” ha proposto il paston, ovvero patate e tegoline con pancetta rosolata,
la trattoria “Alla Luna” la classica jota, mentre Primozic ha stupito con un sontuoso
gulasch con patate in tecia. Da Sant’Andrea sono arrivate sul tavolo di piazza Vittoria le
sontuose le trippe di Turri, con la trattoria “Al Sole” che ha offerto la panza de monaga. Lo
stracotto di manzetta con purè di mele e kren il piatto del ristorante Majda, cui hanno
risposto l’Internazionale(gnocchi di patate e topino di cevapcici), Rosenbar (con sardoni e
cous cous di pesce) e la Lanterna d’Oro (sformatino di guanciale con crema di montasio).
I più golosi hanno addentato infine lo strudel cotto confezionato dalla trattoria “Ponte del
Calvario”. E’ stato questo un modo per celebrare la nascita dell’associazione culturale
“Gorizia a Tavola”, che raduna i migliori ristoratori del capoluogo isontino, oltre ad
albergatori e produttori di eccellenze quali vino, miele, sottoli, pasta, gubana, caffè,
lavanda e la leggendaria Rosa di Gorizia, rarissimo radicchio coltivato da un manipolo di
coraggiosi agricoltori.
Prima della cerimonia ufficiale, in via Garibaldi calici alzati per brindare alla
manifestazione: un brindisi in giallo, come il colore della Ribolla, proposta dalla neonata
Associazione produttori di Oslavia. «Il vino rappresenta una delle caratteristiche peculiari
della nostra città, finora colpevolmente trascurata – ha detto il sindaco Romoli -,
lasciando che altre località isontine si appropriassero lecitamente dell’ideale titolo di
capitale del Collio. Festeggiamo pertanto con gioia la nascita dell’associazione che raduna

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